400 milioni di dosi di vaccino contro il Covid-19 arriveranno anche in Italia entro la fine dell’anno. L’annuncio è arrivato nel corso degli Stati Generali dell’economia a Villa Pamphilj, a Roma, direttamente dal ministro della Salute Roberto Speranza. Anche l’Italia parteciperà alla sperimentazione del vaccino contro il Coronavirus nato dalla collaborazione tra la IRBM di Pomezia e alcuni laboratori dell’Università di Oxford, dunque.Vaccino AstraZeneca
Come funziona il vaccino di AstraZeneca Vaccino AstraZeneca
Walter Ricciardi, consulente del ministero alla Salute, ha seguito tutti gli sviluppi della vicenda, preparando con i colleghi di Francia, Germania e Olanda il contratto con AstraZeneca, l’azienda farmaceutica che sta lavorando al vaccino di Oxford, già in fase di sperimentazione da alcune settimane. Il vaccino di AstraZeneca è quello in fase di sperimentazione più avanzata, cioè nella 2. Lo stanno provando su 10mila volontari. Rispetto agli altri gruppi che lavorano sullo stesso obiettivo hanno almeno sei mesi di vantaggio, ha spiegato Ricciardi.
Sono stati scelti come apripista Italia, Germania, Francia e Olanda perché tutti questi Paesi hanno capacità produttiva di vaccini. “AstraZeneca deve poter usare gli stabilimenti messi a disposizione, sulla base di accordi, dai produttori dei vari Paesi. Noi produrremo in Italia, aggirando così il rischio che altri Stati dove si preparano i vaccini ci lascino indietro. La forza trainante del gruppo sono Italia e Germania, grazie agli ottimi rapporti tra il ministro Speranza e il collega Spahn” ha chiarito Ricciardi.
Il costo del vaccino
“Con questa operazione partecipiamo alle spese per l’investimento sulla ricerca e a quelle per la produzione delle dosi. Alla fine otterremo il vaccino al prezzo di costo. L’azienda non farà profitto“.
AstraZeneca ha preso un impegno di produrre 2 miliardi di dosi con l’obiettivo di avere un accesso ampio, equo e senza alcun profitto durante la fase della pandemia. Il costo del vaccino sarà di pochi euro per distribuirlo. “Inizieremo verso fine anno a distribuire ed entro la fine dell’estate avremo i risultati dei test clinici di efficacia. Qualora fossero positivi, faremo il processo regolatorio e immediatamente inizieremo la distribuzione” spiega Lorenzo Wittum, presidente di AstraZeneca Italia.
Questo non sarà però l’unico accordo – ci sono contatti anche con Johnson&Johnson e Moderna, quest’ultima “molto commerciale però” ha puntualizzato Ricciardi – ma si tratta di un punto di partenza straordinariamente importante per tutti noi.
Le prime vaccinazioni
Vaccino per tutti subito? No. I primi a ricevere il vaccino contro il Coronavirus saranno il personale sanitario, le categorie a rischio, per età o patologie, e i militari e le forze dell’ordine.
Le prime dosi, se gli studi clinici arriveranno in fondo, saranno somministrate tra novembre e dicembre. Poi piano piano toccherà a tutti gli altri. Andranno ovviamente organizzati i servizi sanitari, centri vaccinali e medici di famiglia, per coprire più rapidamente possibile la popolazione, ma il vaccino non sembra più un miraggio lontano per mettere fine all’emergenza sanitaria.
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