Con l’arrivo dell’andropausa, ci chiediamo se i problemi relativi alla prostata possano influenzare il rapporto di coppia col nostro partner. Anomalie come l’ingrossamento della ghiandola sono viste come un fardello, in quanto possono incidere sulla vita di coppia sia affettiva che sessuale. Depressione e ansia da prestazione diventano i sintomi più manifesti di un tale disagio.problemi prostata coppia
Il miglior modo per prevenire disturbi alla prostata è un’intensa attività sessuale.
Questa non è una leggenda metropolitana. Se condotti sin dalla giovane età, i rapporti sessuali permettono la produzione di testosterone e di endorfine, necessari ad abbassare i livelli di stress, uno dei campanelli di allarme per l’insorgenza di alcuni tumori. Naturalmente, il tutto deve essere coadiuvato da una buona alimentazione e da costante attività sportiva.
È stato ipotizzato che alcuni fastidi durante il rapporto possano essere indice di disturbi più o meno gravi della ghiandola. Quindi occhio al calo della libido, ai disturbi disfunzionali erettili e alla frequenza dell’eiaculazione. Su quest’ultimo punto, studi americani lo confermano. Chi ha avuto più di venti eiaculazioni in un mese diminuisce le possibilità di ingrossamento della prostata rispetto a chi ne ha avute meno di dieci.
Nel caso in cui si abbiano già avuto problemi causati dall’ingrossamento della ghiandola o si abbia subito un intervento chirurgico, la ripresa dell’attività sessuale è variabile. Solitamente si consiglia di riprendere i rapporti dopo i primi sei mesi del decorso post-operatorio.
Se le erezioni sono nella norma come prima dell’intervento, l’attività può essere condotta con assoluta regolarità. Quando l’erezione non raggiunge livelli ottimali, si ricorre all’uso di farmaci stimolanti come il viagra, oli e gel stimolanti. Anche le posizioni sono importanti: accovacciarsi sulle ginocchia o rimanere in piedi aiutano nella ripresa delle consuete attività sessuali.