Un classico sulle nostre strade, da nord a sud. La Vespa è ormai uno dei mezzi di trasporto più diffusi. Uno dei pochi, inoltre, che conserva intatto il suo animo vintage. piaggio vespa storia
Una favola quella della due ruote che ha fatto la storia, entrando nella leggenda grazie a Audrie Hepburn e Gregory Peck che la guidavano scatenati nel capolavoro Vacanze Romane.
La nascita e lo sviluppo della Vespa, però, sono stati costellati da ostacoli, che se non fosse stato per il coraggio e l’intraprendenza di Enrico Piaggio, avrebbero affossato l’azienda di punta dell’Italia del dopoguerra.
Piaggio Vespa: storia
Prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale, la Piaggio si occupava della produzione di aerei militari.
Gli stabilimenti, però, durante la guerra furono bombardati, e firmato l’armistizio nel 1943, la domanda diminuì a tal punto da costringere l’azienda e riconvertirsi.
L’Italia, dal canto suo, si presentava come un Paese in cui i voli erano ormai un privilegio per pochi.
Non esistevano, inoltre, mezzi economici che permettessero alle persone comuni di spostarsi agilmente.
Enrico Piaggio, che non amava le moto, a tal proposito, ebbe un’intuizione: inventare uno scooter che venisse incontro alle esigenze di intere famiglie.
Da qui, la nascita della Vespa, preceduta dal Paperino, più sfortunato sul mercato.
La nostra protagonista, invece, divenne uno dei simboli della rinascita, anche perché, grazie all’innovativo design, consentiva a donne e sacerdoti, vincolati dalla gonna e dal talare, di salire a bordo più facilmente.
Inoltre, sulla pedana montata nella parte posteriore, si potevano caricare masserizie e i piccoli di casa. Non c’era ancora l’obbligo del casco, e il traffico era estremamente modesto.
Il futuro
Nel frattempo, Enrico Piaggio sposò Paola Antonelli, vedova di Alberto Bechi Luserna, adottandone la figlia Antonella.
Nel 1964, però, i due rami dell’azienda si divisero: da una parte i ciclomotori, dall’altra le industrie meccaniche e aeronautiche.
Piaggio, nel frattempo, moriva mentre esplodeva la tensione sociale sul lavoro. Scioperi e manifestazioni si alternavano per la conquista di diritti riconosciuti, poi, con lo statuto dei lavoratori.
La Vespa, però, continua, ancora oggi, a sfrecciare beata nelle nostre città come se nessuna avversità l’avesse mai scalfita. E in effetti, si presenta sempre nuova di zecca, col suo abito migliore, adattandosi agli sviluppi tecnologici odierni.
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