“Piange Italia”Coronavirus famiglie voli estero
L’Italia affronta un momento doloroso, destinato a rimanere una cicatrice per tanto e tanto tempo. Tra le vittime del Coronavirus, quarantena forzata, anche quelle povere famiglie e italiani bloccati all’estero soffrono pesantemente questo momento. Dopo giorni di speranze infrante da promesse non mantenute, Giorgia Gerenzani ieri, giovedì 9 aprile, ha raccontato la sua storia su Facebook. Una famiglia italiana bloccata in un viaggio che ancora non sembra finire: mamma Rita e papà Marco sono partiti il 7 marzo per il Messico, dove li aspettava sua sorella Fulvia. Due giorni prima del primo decreto per l’emergenza Coronavirus che ha scombinato i piani, il loro splendido viaggio si è rivelato un disastroso evento. Coronavirus famiglie voli estero
Una famiglia bloccata all’estero
Il volo era programmato per il 17 marzo, ma è stato cancellato:
“Abbiamo prontamente allertato sia la Farnesina che il Consolato Italiano. Il suggerimento che ci hanno dato allora è stato di lanciarci in viaggi della speranza con altre compagnie e nell’attesa, di chiuderci in una casa qui” scrive Giorgia
Problemi su problemi. Un incubo senza fine: tra il cane che viaggia con la famiglia e la cancellazione di altri voli di partenza.
“Abbiamo quindi affittato una casetta in attesa di soluzioni praticabili – continua a raccontare – Gli unici voli diretti erano quelli Alitalia le cui tariffe si aggiravano tra 7000 e 9000 euro. Siamo rimasti in contatto con altri italiani con lo stesso problema e abbiamo reiterato la richiesta alla Farnesina e al Consolato italiano di organizzare un volo di gruppo per tutti noi”. Per adesso non è in programma nessun volo di rientro.
Italiani alle strette?
Oggi, che anche l’ultimo volo prenotato con compagnia Neos Air in data 23 aprile è stato cancellato, lo sfogo. A nome anche degli altri 30 italiani nella stessa situazione: “Ma per l’ambasciata siamo troppo pochi per meritare l’organizzazione di un volo di ritorno, anche a pagamento. Nel frattempo i nostri soldi stanno finendo”. Le preoccupazioni in Messico si moltiplicano: “La cosa più inquietante però adesso è che la pandemia è esplosa anche qui e a livello sanitario non sappiamo come potremmo essere eventualmente curati in una situazione simile”. L’ultimo appello, insieme alla commozione per le notizie che arrivano da quell’Italia dove la famiglia Gerenzani vuole tornare, è chiaro: “Non ci abbandonate! Vorremmo poter tornare in Italia scendendo da un aereo, da una nave, da un mercantile, fate voi, ma fateci tornare. Fateci tornare a casa”.
Molti hanno offerto loro soldi e aiuto, ma Giorgia ha aggiunto: “Grazie di cuore a tutti, ma non è quello di cui abbiano bisogno e non potremmo accettare. L’unica cosa che vorremmo è che le autorità si adoperino per organizzare voli con date certe di rientro. Ci sono altre famiglie italiane come noi: persone che hanno finito i soldi e non sanno piú come fare a prolungare la permanenza, altri a cui sono scaduti i visti”.
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