Coronavirus, alto rischio di contagio dalle superfici: ecco cosa sappiamo oggi

 

Contagio diretto e indiretto Coronavirus contagio superfici infezione

Durante la fase di massimo picco del Coronavirus, diversi scienziati, esperti e medici, sono stati interrogati su come il contagio. possa avvenire anche al tatto di superfici, ma sopratutto quando può sopravvivere su di esse. La direttiva del governo rimane molto chiara sul discorso, l’utilizzo di guanti e sistemi di protezioni è obbligatorio nei luoghi chiusi (autobus, ecc…), oltre alle mascherine. Coronavirus contagio superfici infezione

Di recente, il CDC americano (Centers for Disease Control and Prevention) ha emesso un comunicato secondo il quale afferma che il contatto indiretto di una superficie contaminata possa essere un potenziale rischio di infezione, ma certamente non il principale. Infatti, scrivono gli esperti americani,

“Sulla base dei dati degli studi di laboratorio sul coronavirus e di ciò che sappiamo delle malattie respiratorie simili, potrebbe essere possibile che una persona possa contrarre il COVID-19 toccando una superficie o un oggetto contaminati e successivamente toccandosi bocca, naso o occhi, ma questo non è il modo principale in cui il virus si diffonde”. Rimane comunque fondamentale l’igiene delle mani, insieme al distanziamento sociale.

Coronavirus contagio superfici infezione

Sopravvivenza virale: superfici

Non appena iniziata la fase due dell’emergenza coronavirus, inoltre, il Ministero della Salute ha pubblicato una tabella dove si stimano i tempi di permanenza su diversi oggetti: mezz’ora sulla cartaun giorno sul legno, due giorni sulle banconote e sul vetro e fino a quattro giorni sulla plastica e sullo strato interno delle mascherine chirurgicheAttenzione però che tale studio comprende la rilevazione di particelle virali infettanti, che non significa che siano sufficienti a infettare una persona. Infatti, secondo E. Chudnovsky della City University di New York, per contrarre il COVID- 19 le particelle virali devono sopravvivere a lungo e soprattutto con una dose sufficiente f g s

Anche se questo virus è nuovo, possiamo fare un paragone con l’influenza: secondo lo scienziato, sono necessarie milioni. di copie del virus per infettare una persona tramite una superficie, mentre ne bastano poche migliaia per infettarla tramite accesso diretto ai polmoni (tosse, droplets, contatto tra le labbra).

Prendere le giuste precauzioni fino a quando non si avrà un vaccino anti-coronavirus è fondamentale per la giusta convivenza civile. Si raccomanda a tutti di rispettare le norme di sicurezza

 

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Alessandro Leonardi
Alessandro Leonardi
Nato a Catania.

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