Dal 1995 è emblema di eleganza e sportività. Un design d’altri tempi, ma costantemente attuale.
È la BMW Z3. La stessa che comparve nel film 007 – Golden Eye, e che ha subito affascinato appassionati e non.
Un’automobile da guidare, e un oggetto da contemplare. La bellezza della carrozzeria si sposa perfettamente con l’ebbrezza della velocità. Impossibile non innamorarsene.
“Fisico” mozzafiato
Della roadster tedesca risaltano subito agli occhi i sedili posteriori, collocati troppo indietro, ma capaci di infondere un pizzico di piacevole imperfezione alla Z3, dotata, peraltro, di cofano motore lunghissimo e una coda compatta.
Una sorta di “radiografia” di quello che c’è sotto, che permette di individuare il motore in posizione anteriore longitudinale dietro l’asse. E di capire che l’auto è a trazione posteriore.
Le masse sono distribuite in maniera quasi paritaria. L’equilibrio, pertanto, regna sovrano.
Indole scatenata
Un cavallo da domare. La BMW Z3, soprattutto la versione M, con il 3.2 sei cilindri aspirato da 321 CV, ha un carattere selvaggio.
Tanto che, prima di accelerare, è sempre meglio pensare. Col sovrasterzo di potenza, infatti, sul bagnato i testacoda possono essere frequenti (non essendoci controllo elettronico) a maggior ragione se non si ha la freddezza di dosare il controsterzo come si deve.
Scatenarsi al volante, col vento tra i capelli, va bene… ma con prudenza.
Come cambia il motore
I tedeschi inizialmente ci sono andati cauti: due 4 cilindri, un 1.8 da 115 CV e un 1.9 da 140.
Nel 1997 le prime modifiche: sei cilindri, 2,8 litri da 192 CV. Motore potente ma non cattivo. Con il restyling del 1999, si ha l’avvento del 3.0 da 231 CV.
Nel 2000, poi, è la volta del 2.2, sempre a sei cilindri in linea, che con i suoi 170 CV è decisamente più brillante nelle risposte.
La versione coupè
Nasce nel 1998. È un nuovo modello di Z3, che mantiene i due posti e la meccanica della precedente, ma aggiunge il tetto chiuso, che sbilancia le proporzioni.
Il grande finestrino posteriore, il lunotto più verticale, le due porte, il bagagliaio accessibile attraverso un grande portellone, il vano carico generoso: sono solo alcune delle caratteristiche di quella che prima era una roadster e adesso una coupè… che, però, non convince.
Oggi
Dal 1996 al 2002 le modifiche apportate alla Z3 sono state pochissime. Il lato B è diventato più “sexy”, grazie ai passaruota bombati.
Il paraurti anteriore, inoltre, è più sporgente. L’abitacolo è stato adornato con cornici cromate attorno ai comandi del climatizzatore.
E nonostante sia stata sostituita dalla Z4, resta una delle auto più ammalianti dell’ultimo ventennio. Per le caratteristiche tecniche ed estetiche, sempre di moda, destinate a non tramontare mai.
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