La pizza, dal 2017 Patrimonio dell’Unesco, è uno dei grandi vanti del nostro Paese, nonché una delle poche cose in grado di dare gioia agli italiani. Allarme cartoni pizza
Consumata almeno una volta alla settimana, quando non si riesce o non si ha voglia di andarla a mangiare in pizzeria, la si ordina da asporto.
Ad incentivare il consumo da asporto della pizza, ci pensano i numerosissimi servizi di asporto come Just Eat e Glovoo. A
Eppure, una cosa normalissima come consumare pizza da asporto nei cartoni, potrebbe comportare dei gravi danni per il nostro organismo.
Scoperti materiali tossici
A rivelarlo un’inchiesta condotta dalla rivista Il Salvagente che ha dimostrato come i cartoni della pizza contengano una sostanza nociva chiamata Bisfenolo A o BPA.
La sostanza sarebbe altamente nociva per il nostro organismo, soprattutto per il nostro sistema ormonale, andando dunque a colpire la fertilità. Allarme cartoni pizza
Ma non solo, la sostanza potrebbe anche essere alla base dell’insorgere del cancro al seno, del cancro alla prostata, del diabete e di malattie cardiache.
Il bisfanolo A, in particolar modo, è una molecola che serve per il processo di sintesi di alcune materie plastiche. Tuttavia un cattivo riciclo di cartone, ha portato alla contaminazione del materiale con questa sostanza.
Il BPA in Italia è illegale dal 2011, però non lo è all’estero e al giorno d’oggi sono sempre di più le richieste di cartoni della pizza ad aziende estere per il loro basso costo.
Pizza a rischio Allarme cartoni pizza
La cosa più allarmante di tutta questa situazione è che la scatola, a contatto con temperature abbastanza elevate, potrebbe rilasciare la sostanza e trasferirla sulla pizza.
Quindi una volta ingerita la pizza contaminata, la sostanza verrebbe poi assorbita direttamente dal nostro organismo.
Secondo l’inchiesta eseguita da Il Salvagente su 3 cartoni della pizza, tre conterrebbero BPA. Il test è stato effettuato su 3 aziende: 2 estere ed una italiana. Allarme cartoni pizza
Quella italiana è risultata del tutto priva di questa sostanza, invece in quelle estere il bisfenolo è risultato presente in grandi quantità.
C’è chi però afferma che la situazione non è poi così grave come si vuole fare credere perché la sostanza contenuta dei cartoni è talmente bassa da non intaccare la nostra salute.
Intanto l’allarme è stato lanciato e i controlli continueranno ad andare avanti. Per cui sempre meglio fare attenzione alla provenienza dei cartoni take away.
Eliminato dalla plastica tempo fa, il BPA è tornato adesso all’attacco sul cartone. Vedremo a quale soluzione si giungerà in questo caso.
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Speriamo stavolta che non si tratti del solito allarmismo all’italiana, si lancia uno strillo di stampa per richiamare i lettori e non ci si documenta a sufficienza. In Italia i cartoni pizza debbono essere realizzati con carta vegetale al 100% e se usati anche come veicolo pubblicitario, vanno stampati con inchiostri a base d’acqua e senza metalli pesanti. Tutti i cartoni pizza che non corrispondono a queste caratteristiche sono fuorilegge, figuriamoci gli eccessi che voi correttamente segnalati e prodotti da scatolifici esteri. Ovviamente i player del settore sono tanti e la tentazione di guadagnare di più utilizzando materia prima riciclata è tanta, ma basterebbero controlli più serrati per debellare il malaffare. Scusateci per l’enfasi, ma vedere che a causa di qualche mela marcia, l’intero settore dedicato alla produzione di scatole pizza viene bollato in questo modo, ci fa rabbia.