Fitness e musica: è un connubio ultimamente sempre più ricorrente.
Da due mesi circa, infatti, come riporta Forbes, sono nati diversi accordi tra chi si occupa di allenamento fisico e chi, invece, di distribuzione musicale. corsi fitness musicale
Le società specializzate che prima contavano su palestre e abbonamenti come unica forma di business, di recente stanno investendo su software e contenuto multimediale.
L’intento è uno: migliorare il coinvolgimento dei clienti in modo tale che restino fedeli.
Dal canto suo, l’industria musicale punta a sperimentare nuove fonti di redditività.
I casi corsi fitness musicale
Rumblefish è l’esempio più lampante. Si tratta di un’azienda specializzata in licensing che ha firmato un accordo con ClassPass, un servizio di abbonamento per centri fitness.
La società, in particolare, assicura la gestione dei diritti amministrativi per il contenuto musicale per il fitness on-demand.
C’è poi Feed.com, esperto in streaming musicale, che, invece, ha parlato della nascita dello spinoff Fitness.fm, capace di fornire esperienze musicali personalizzate per app mobile dedicate agli sportivi come Daily Burn, Asics Studio e Pear Sports.
Infine, Peloton, il colosso del cycling domestico, che ha acquisito Neurotic Media, un aggregatore musicale b-to-b.
I dettagli
Si tratta di un vero e proprio giro d’affari che ha superato gli ottanta miliardi di dollari.
Le app di fitness mobile e on-demand, inoltre, negli ultimi tre anni, vantano un incremento nell’utilizzo del 330%.
Gli allenamenti audio, infatti, sono una fra le categorie che crescono più velocemente.
Il 75% degli utenti si collega almeno due volte alla settimana, mentre il 25% supera i dieci utilizzi mensili.
Questo aumento è dovuto all’uso di una colonna musicale specializzata, che consente di restare particolarmente fedeli al brand.
Non si reputano più importanti, pertanto, i generi musicali: l’85% dei Millennials dichiara che i propri gusti non appartengono a un genere specifico.
E’ il contesto di utilizzo che, al contrario, diventa un punto di riferimento.
Amazon Echo, ad esempio, incoraggia l’uso di comandi vocali come “trasmetti musica per cucinare“.
Ecco perché hanno preso il sopravvento non più i servizi streaming, ma le società specializzate in grado di individuare in modo scientifico le tracce, migliorando le prestazioni atletiche.
Insomma, nuovi orizzonti proiettati verso un futuro che prevede l’estensione di questi servizi all’intero universo dell’health e del wellness.
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