Questa domenica potrebbe essere una comune giornata, invece è la giornata in cui si celebra il nostro pianeta e per farlo si promuovono diverse iniziative ambientali in tutto il mondo. Pertanto, lo scopo quindi è smuovere le coscienze di tutti per cercare di ripristinare gli equilibri del pianeta.
L’idea di creare una giornata dedicata alla Terra fu discussa per la prima volta nel 1962, quando le proteste contro la guerra del Vietnam erano in fermento.
Il senatore Nelson pensò di organizzare un convegno sulle questioni ambientali riuscendo a coinvolgere noti esponenti del mondo politico come Robert Kennedy che nel 1963 tenne una serie di conferenze sui temi ambientali in 11 Stati Americani
Quest’anno l’edizione 2018 della Giornata Mondiale della terra, che si tiene ogni anno il 22 Aprile, è dedicata alla lotta all’inquinamento da plastica.
Infatti, secondo le ultime indagini del 2017 la plastica si conferma il materiale più trovato nelle 62 spiagge monitorate con il triste primato dell’84 % degli oggetti. Pertanto, a seguire vi è il vetro e la ceramica con il 4,4 %, il metallo 4%, infine la carta e il cartone per il 3 %.
Il presidente nazionale della Legambiente Stefano Ciafani ha dichiarato al riguardo: ” La lotta contro l’inquinamento causato dalle plastiche è diventata ormai una sfida mondiale e sempre più Paesi si stanno attrezzando per combattere la diffusione della plastica”.
L’Onu, che ha promosso e portato avanti l’iniziativa, conferma questo dato che è emerso anche dalla conferenza mondiale sugli Oceani avvenuta nel giugno 2017 a New York.
Sul sito internazionale dell’Earth Day si racconta come il fenomeno “sta avvelenando i nostri oceani e le nostre terre colpendo la vita marina e la nostra salute”, l’immagine più emblematica è quella, diffusa solo una decina di giorni fa, della carcassa di un capidoglio trovato con 30 kili di plastica nello stomaco su una spiaggia di Cabo de Palos, promontorio della regione mediterranea di Murcia in Spagna.
L’acqua in bottiglia quanta plastica produce?
Altro problema è l’uso eccessivo dell’acqua in bottiglia. “In Italia – stando ai dati di Legambiente – il 90-95% delle acque viene imbottigliato in contenitori di plastica e il 5-10% in contenitori in vetro”.
In pratica ogni anno vengono utilizzate tra i 7 e gli 8 miliardi di bottiglie di plastica. Tutto ciò ha un forte impatto ambientale: più del 90% delle plastiche prodotte derivano da materie prime fossili vergini (il 6% del consumo globale di petrolio) e l’80% dell’acqua imbottigliata in Italia viene trasportata su gomma (un autotreno immette nell’ambiente anche 1,3 tonnellate di anidride carbonica ogni mille chilometri. Per questo le bottiglie di plastica rappresentano uno dei nodi centrali anche nella recente Plastic Strategy europea, presentata all’inizio dell’anno, che si pone l’obiettivo di ridurre i consumi di acqua in bottiglia e di fermarne la dispersione nell’ambiente, a partire da quello marino-costiero.
Speriamo che in ciascuno di noi cresca di più la consapevolezza che le risorse del nostro meraviglioso pianeta non sono infinite e che vanno tutelate sempre.
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Giornata terra inquinamento
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