Di storie bizzarre sui tatuaggi ne circolano tante. Ma questa che stiamo per raccontarvi ha davvero dell’inverosimile.
Conservare i tattoo dei defunti. Ci avevate mai pensato?
I dettagli conservare tatuaggi morti
Il modo più bizzarro (e inquietante) per ricordare un parente o un amico defunto.
Altro che custodire le ceneri in casa, o recarsi con frequenza al cimitero. conservare tatuaggi morti
Da alcuni anni ha preso piede questa “equivocabile” tendenza: tenere per sé il tattoo della persona morta, trasformandolo in un quadro.
L’idea è nata per caso davanti a un drink, ma sta già riscuotendo un grande successo.
Gli ideatori
Tutto “merito” dell’impresario di pompe funebri Michael Sherwood, e di suo figlio Kyle.
Erano in compagnia di amici quando hanno iniziato a parlare di tatuaggi e del significato che hanno per chi li porta, e per chi li osserva.
“Uno degli amici di mio padre – ha raccontato Kyle – ha detto che gli sarebbe piaciuto preservare il suo tattoo“.
Affermazione che, in un primo momento, ha provocato solo una grossa risata, ma che in seguito si è trasformata in un progetto vincente.
Il nome? Save My Ink Forever. Sembra una banalità. Ma non lo è.
Padre e figlio offrono ai propri clienti la possibilità di conservare la parte di pelle tatuata anche dopo il decesso.
Ci sono, però, delle limitazioni. Non è possibile, infatti, asportare un tatuaggio dal viso o dai genitali, oppure creare con la pelle copertine di libri o paralumi.
L’unica opzione è quella di trasformarlo in un quadro. Il processo dura circa quattro mesi, e inizia con l’asportazione del disegno entro le 72 ore dopo la morte.
La pelle, in particolare, viene lavorata per far sì che si mantenga senza bisogno di manutenzione.
In questo modo, si avrebbe l’opportunità di tenere per sé un ricordo del proprio caro, forse il più intimo, il più rappresentativo.
L’anima di chi si è amato, trasformata in inchiostro. Per sempre.
Lo fareste mai? Diteci la vostra con un commento, e continuate a seguirci su Men’s Enjoy!
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